Odontoiatria conservativa.

L’odontoiatria conservativa è la branca dell’odontoiatria che si occupa di trattare degli elementi dentari interessati dalla carie o da traumi dentali, ricostruendoli al fine di preservarli.

Le carie.

La carie rappresenta la patologia più frequente del cavo orale e colpisce indistintamente persone di tutte le età, già a partire dall’infanzia.
Tra le cause più comuni dell’insorgenza di carie il primo posto è occupato dalla scarsa igiene orale; tuttavia altri fattori possono concorrere favorendo il processo:

Errori alimentari (eccessivo consumo di zuccheri, fuoripasto troppo frequenti).
Scarsa quantità di saliva o alterazioni della sua qualità.
Patologie sistemiche, come ad esempio il diabete, che determinano secchezza del cavo orale.
Fumo di sigaretta.
Fragilità individuale nello smalto.

I processi cariosi possono essere superficiali o profondi, in funzione delle strutture dentarie coinvolte. Quando i batteri presenti all’interno del cavo orale riescono ad interessare la superficie del dente, si instaura un processo di tipo degenerativo, che inizialmente colpisce i tessuti duri (smalto e dentina), ma che in fase più avanzata arriva ad interessare la polpa determinandone l’infiammazione (pulpite).

Inizialmente la carie può essere asintomatica, manifestandosi esclusivamente con un’alterazione del colore dello smalto e un aumento della sensibilità dentale. La sintomatologia dolorosa, anche molto intensa, compare quando il processo interessa la polpa e rappresenta di solito il primo campanello d’allarme, grazie al quale il paziente decide di sottoporsi a un controllo.

Le carie.

La carie rappresenta la patologia più frequente del cavo orale e colpisce indistintamente persone di tutte le età, già a partire dall’infanzia.
Tra le cause più comuni dell’insorgenza di carie il primo posto è occupato dalla scarsa igiene orale; tuttavia altri fattori possono concorrere favorendo il processo:

Errori alimentari (eccessivo consumo di zuccheri, fuoripasto troppo frequenti).
Scarsa quantità di saliva o alterazioni della sua qualità.
Patologie sistemiche, come ad esempio il diabete, che determinano secchezza del cavo orale.
Fumo di sigaretta.
Fragilità individuale nello smalto.

I processi cariosi possono essere superficiali o profondi, in funzione delle strutture dentarie coinvolte. Quando i batteri presenti all’interno del cavo orale riescono ad interessare la superficie del dente, si instaura un processo di tipo degenerativo, che inizialmente colpisce i tessuti duri (smalto e dentina), ma che in fase più avanzata arriva ad interessare la polpa determinandone l’infiammazione (pulpite).

Inizialmente la carie può essere asintomatica, manifestandosi esclusivamente con un’alterazione del colore dello smalto e un aumento della sensibilità dentale. La sintomatologia dolorosa, anche molto intensa, compare quando il processo interessa la polpa e rappresenta di solito il primo campanello d’allarme, grazie al quale il paziente decide di sottoporsi a un controllo.

Trattamento della carie.

Quando la carie è superficiale e si limita ad interessare lo smalto e parte della dentina, il trattamento consiste nell’asportazione delle porzioni interessate dal processo, con successiva disinfezione ed otturazione della cavità residua.

Se invece la carie è profonda e arriva ad interessare la polpa del dente (la porzione che contiene le fibre nervose), il trattamento conservativo non può limitarsi alla semplice asportazione di parte delle strutture coinvolte, ma prevede la devitalizzazione del dente (e, in casi estremi, può comportarne la perdita).

Le sigillature dei solchi dentali.

Dal punto di vista statistico il 90% delle carie si sviluppa a livello dei solchi dentali.
Per questa ragione le sigillature preventive, effettuate tramite l’utilizzo di una resina fluida, oltre ad avere un ruolo protettivo nei confronti della placca batterica sono utili per prevenire l’insorgenza di una carie profonda.
Abitualmente la sigillatura viene effettuata sui primi molari dopo la loro eruzione completa (di solito a partire dai sei anni di età).

La rottura di un dente.

L’odontoiatria restaurativa si occupa anche di ricostruire, preservandoli, elementi dentari interessati da rotture.
Le cause di rottura di un dente possono essere molteplici e non soltanto di natura traumatica: processi cariosi o carenze alimentari possono determinare un eccessivo consumo del dente danneggiandolo e, quindi, favorendo la sua rottura.

Il restauro dell’elemento è fondamentale, in questo caso, non soltanto dal punto di vista estetico ma anche per preservare la corretta funzione masticatoria.

Le sigillature dei solchi dentali.

Dal punto di vista statistico il 90% delle carie si sviluppa a livello dei solchi dentali.
Per questa ragione le sigillature preventive, effettuate tramite l’utilizzo di una resina fluida, oltre ad avere un ruolo protettivo nei confronti della placca batterica sono utili per prevenire l’insorgenza di una carie profonda.
Abitualmente la sigillatura viene effettuata sui primi molari dopo la loro eruzione completa (di solito a partire dai sei anni di età).

La rottura di un dente.

L’odontoiatria restaurativa si occupa anche di ricostruire, preservandoli, elementi dentari interessati da rotture.
Le cause di rottura di un dente possono essere molteplici e non soltanto di natura traumatica: processi cariosi o carenze alimentari possono determinare un eccessivo consumo del dente danneggiandolo e, quindi, favorendo la sua rottura.

Il restauro dell’elemento è fondamentale, in questo caso, non soltanto dal punto di vista estetico ma anche per preservare la corretta funzione masticatoria.

I materiali utilizzati in odontoiatria conservativa.

La ricostruzione di un dente cariato o rotto può essere effettuata mediante l’impiego di diversi materiali:

Composito

Questa resina pigmentata rappresenta la prima scelta nel campo dell’odontoiatria conservativa perché è un materiale caratterizzato da una elevata resistenza all’abrasione, che permette di riprodurre in maniera molto verosimile il colore del dente su cui viene applicato rendendolo di fatto indistinguibile dagli altri.

Amalgama

Una miscela di metalli che contiene in alta percentuale argento. Le proprietà antisettiche di quest’ultimo giustificano ancora l’utilizzo dell’amalgama, anche se in rari casi, come cavità ampie o posizionate in punti difficili da raggiungere.

Intarsi in ceramica

Riproducono il colore del dente in maniera fedele e sono caratterizzati da grande resistenza e durabilità. Sono generalmente utilizzati quando le cavità su cui intervenire sono ampie (carie estese o traumi) o in caso di particolari esigenze estetiche.

Domande frequenti

L'otturazione dentaria è dolorosa?

Quando un elemento dentario è interessato da una carie di entità modesta, l’odontoiatra procede alla rimozione del tessuto interessato e alla chiusura della cavità residua. Abitualmente l’intervento viene effettuato in anestesia locale, quindi non è gravato da nessuna sintomatologia dolorosa. Nelle prime ore successive all’intervento, una volta terminato l’effetto dell’anestetico locale, è possibile un temporaneo aumento della sensibilità, che tuttavia scompare rapidamente.

Quanto dura un'otturazione?

Sebbene i materiali utilizzati in odontoiatria conservativa siano tutti caratterizzati da un elevato livello di resistenza, essi non proteggono comunque il dente da un processo cariogeno.
Quindi la prevenzione, mediante un’accurata igiene orale quotidiana e sedute periodiche di igiene professionale, rappresenta lo strumento più efficace per evitare di ripetere un’otturazione.

È possibile rimuovere un’otturazione in amalgama?

In passato le otturazioni nell’amalgama venivano comunemente denominate “piombature”. Esse, tuttavia, non contengono piombo: infatti i principali componenti dell’amalgama sono rappresentati dal mercurio e dall’argento.

Con decreto dell’11 Novembre 2020 il ministero della salute ha avviato il Piano Nazionale per l’Eliminazione e l’Utilizzo dell’Amalgama Dentale. L’obiettivo è eliminarne completamente l’utilizzo entro il 2023, al fine di ridurne l’impatto ambientale legato alla tossicità da mercurio.
Fino a tale data esso potrà essere utilizzato solo in forma incapsulata pre-dosata.

Sebbene il mercurio sia tossico per l’ambiente, questo non significa che le otturazioni in amalgama siano pericolose per i pazienti. La loro rimozione, quindi, non solo non si rende necessaria (salvo particolari condizioni mediche del paziente), ma rischierebbe di aumentare l’esposizione del paziente al mercurio rispetto al mantenimento in sede.
Qualora tuttavia si rendesse necessaria la loro rimozione, il dente deve essere isolato attraverso una diga di gomma e il materiale residuo deve essere aspirato e opportunamente smaltito.

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